INBETWEENESS Balcani: metafore di cambiamento

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1 INBETWEENESS Balcani: metafore di cambiamento

2 INBETWEENESS Balcani: metafore di cambiamento 22 maggio - 15 giugno Antica Casa di Correzione di Carlo Fontana, Sala Clementina Complesso di San Michele a Ripa Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma mostra a cura di Ludovico Pratesi e Dobrila Denegri organizzazione generale Olimpia Eberspacher ufficio stampa Novella Mirri allestimento Meloni Fabrizio s.r.l. Prato Verde s.n.c. Space Italia s.r.l. si ringraziano Annet Gelink Gallery, Amsterdam Galerie Gregor Podnar, Ljubljana Galerie Michel Rein, Paris Galleria Alfonso Artiaco, Napoli Galleria Francesca Kaufmann, Milano Galleria Yvon Lambert, Paris Galleria Lia Rumma, Napoli Galleria T293, Napoli Magazzino d'arte Moderna, Roma Orsola Mileti Stefano e Raffaella Sciarretta Walueurope s.r.l. La mostra, patrocinata dalla Banca Mondiale con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri Cooperazione allo Sviluppo, si inserisce all'interno della conferenza internazionale Young People in Eastern Europe and Central Asia: From Policy to Action. assicurazioni Arte Assicurazioni s.r.l. catalogo hopefulmonster editore, Torino a cura di Dobrila Denegri ISBN hopefulmonster editore, Torino per le opere gli artisti, per le foto i fotografi, per i testi gli autori testi Ludovico Pratesi e Dobrila Denegri traduzioni Alex Martin fotolito FB, Torino stampa Grabello Artegrafica, San Mauro Torinese hopefulmonster editore Coordinamento grafico Grazia Gennari Redazione Luisa Borio Cristina Cioppa Ufficio stampa Cristina Cioppa Si ringrazia UniCredit Group per l'impegno nella promozione delle espressioni culturali e dei giovani talenti nella UE. Responsabile commerciale Dario Salani

3 Le ragioni di una mostra Ludovico Pratesi Questa mostra nasce dalla volontà di presentare una campionatura della condizione vissuta dagli artisti delle ultime generazioni nell area dei Balcani, che abbiamo definito con il termine inglese Inbetweeness. I Balcani sono un ponte tra Oriente e Occidente e questo ponte è costantemente battuto dai venti ecco perché la sua storia è così tempestosa Marina Abramović Uno status che indica una condizione di perenne transito, un identità indefinita in continua oscillazione tra luoghi, tempi e spazi differenti, e spesso contraddittori. Una situazione di perenne transitorietà vissuta dagli artisti sulla propria pelle, che li ha portati ad abbandonare tradizioni millenarie per abbracciare modalità espressive più attuali, come l installazione, la fotografia, il video o il web, in grado di esprimere urgenze che non potevano più essere imprigionate nella condizione statica di un dipinto o di una scultura. L esigenza di interpretare i cambiamenti politici, economici, sociali e culturali di società che vivono una continua trasformazione iniziata alla fine degli anni Ottanta e ancora in atto ha portato gli artisti a rivolgersi naturalmente verso esperienze in grado di esprimere, in maniera diretta o metaforica, il loro vissuto nomadico e transculturale. I Balcani sono una terra di confine, dove da secoli si incontrano Oriente e Occidente, impegnati in un confronto troppo spesso tinto di sangue. Oggi, nell era della globalizzazione, i Balcani sono diventati la metafora di un cambiamento verso la definizione di un territorio ideale dove questi due mondi possano convivere in maniera pacifica. Per questa ragione le ex Carceri del Complesso di San Michele a Ripa costituiscono il luogo ideale per esprimere questo cambiamento. Così, le opere dei ventiquattro artisti presenti in mostra, collocate simbolicamente all interno delle celle, costituiscono un insieme di idee, concetti, messaggi e denunce in grado di annullare i confini fisici e simbolici dello spazio per comporre un nuovo territorio, all insegna della libertà dell arte. Un territorio che ha cominciato a delinearsi sulla scena internazionale con artisti come Marina Abramović e Sislej Xhafa, per rivelarsi poi in tutta la sua drammatica e contraddittoria complessità nell ultimo decennio, grazie alle ricerche di artisti che hanno fatto della condizione di transitorietà la loro bandiera. Sono loro i protagonisti di questa mostra, ideali messaggeri di una terra che, come ha dichiarato Winston Churchill, produce più storia di quanta non ne possa digerire. 5

4 The reasons for an exhibition Ludovico Pratesi The Balkans represent a bridge between East and West, a wind-swept bridge that explains the region s tempestuous past Marina Abramović This exhibition wants to give you an idea of the situation experienced by recent generations of artists in the Balkan regions; we have called it Inbetweeness. This word represents a condition of perennial transit, an undefined identity in continuous movement from one place to another, in different time frames and different spaces, often in contradiction to each other. This ongoing condition of transience is something that the artists have experienced in person. It has prompted them to abandon their millenary traditions in order to embrace more modern forms of expression, such as the installation, photography, video, or the Net, all of which are instruments that can express pressing needs which could no longer be conveyed by the static nature of a painting or sculpture. The need to interpret the political, economic, social, and cultural upheavals in societies that have undergone transformations since the late 1980s, and which are still underway today, has naturally prompted the artists to turn towards experiences that can express, directly or metaphorically, their nomadic and transcultural experiences. The Balkans are a border region that has represented the meeting of East and West for centuries, all too often in the form of bloody conflicts. Today, in the era of globalisation, the Balkans actually stand for change and the definition of an ideal territory in which these two worlds can live in peace. For this reason the San Michele a Ripa former prison complex is the ideal venue for expressing this change. And so the works of the twenty-four exhibiting artists, symbolically placed inside the cells, form a melting pot of ideas, concepts, messages, and declarations that are able to annul the physical and symbolic confines of their space in order to create a new territory, one in which art can be freely expressed. This territory began to make its mark on the international stage with artists such as Marina Abramović and Sislej Xhafa. Over the last decade its dramatic and contradictory complexity has become manifest thanks to research by artists who have used this condition of transience as their banner. They are the protagonists of this exhibition, the ideal messengers from a land which, in the words of Winston Churchill, "produces more history than it can consume". 7

5 INBETWEENESS Dobrila Denegri Essere tra un punto di partenza e un punto d arrivo tra un luogo che si lascia e un altro a cui approdare è come essere al contempo in movimento e in sospensione in una condizione densa di sensazioni contrastanti, fluttuando tra il senso di vulnerabilità e di acutezza, tra incertezza e aspettativa, scostati da pattern comportamentali abituali e soggetti all imprevedibilità del caso. È la condizione che sperimenta il viaggiatore; più che fisico è uno stato psicologico e mentale, che lo fa sentire non più cittadino di un luogo specifico, ma di una dimensione in divenire in cui l unica costante è il cambiamento. Secondo Eraclito il divenire significa il continuo mutare e trasformarsi delle cose da uno stato all altro. Se si segue invece l etimologia latina del termine, il significato assume sfumature diverse: la provenienza è legata al verbo devenire, composto da venire ( arrivare ) e de- ( giù ) e quindi equivale a provenire da. Anche se indicano strade diverse, entrambi i significati ci riportano al punto di partenza: il desiderio di afferrare, almeno in parte, cosa vuol dire sentirsi tra, dimorare in uno spazio in-between, e come si rispecchia, attraverso queste riflessioni metaforiche, quel processo che fa ridisegnare i contorni della nozione d identità. Lasciare il luogo d origine e andare incontro a un altra realtà fisica e culturale, inevitabilmente mette in moto un processo di elaborazione della nozione d identità, fa scattare una sorta di editing in tempo reale, in cui come nelle dissolvenze incrociate, si susseguono e contrappongono il passato e il presente, la memoria e il vissuto, il bagaglio che si porta da casa e che talvolta bisogna alleggerire per fare carico di ciò che viene raccolto strada facendo. Più tempo si trascorre su questo percorso, più ci si avvicina all idea d identità come qualcosa di disancorato, complesso e poliedrico, ci si accosta alla nozione d identità ibrida e molteplice che fa confluire, coniugare o scindere codici culturali diversi. Trovarsi in questo particolare spazio in-between, in mezzo, può essere vissuto come un esperienza individuale, ma anche collettiva, implica non solo spostamento tra luoghi, ma anche essere tesi tra diverse dimensioni temporali. Può essere come trovarsi a fluttuare in un vuoto che si crea quando la Storia si interrompe, quando un sistema politico e sociale si disfa e tutto quello su cui si reggeva il senso d appartenenza cessa d avere rilevanza. Quando il senso di discontinuità tra il passato e il presente è tale da far sembrare tutto fuori asse. Questo accade nei momenti di rottura, come quella che ha seguito il crollo del muro di Berlino: collasso dei sistemi socialisti, avvio dei processi di democratizzazione in alcune parti dell Est europeo ed esplosione dei conflitti etnici nelle altre. Sono state le fratture che hanno segnato il passaggio al nuovo millennio cogliendo in pieno la generazione degli artisti emersi nella prima metà degli anni Novanta toccando 9

6 poi di riflesso anche quelli più giovani. Per alcuni di loro l impulso iniziale era l apertura dei confini, per altri invece eventi drammatici e sanguinosi, ma qualsiasi fosse la molla, durante gli anni Novanta molti artisti provenienti dai paesi ex-comunisti hanno intrapreso una strada di nomadismo, talvolta forzato, approdando nelle capitali culturali dell Europa occidentale carichi di storie e testimonianze, sensazioni ed esperienze che hanno segnato fortemente il loro modo di fare e intendere l arte. Interrogativi sulla Storia e la decostruzione di essa, sull incertezza del presente o sulla mancanza di futuro, interrogativi che toccavano il piano etico ed esistenziale, che hanno dato spinta alle opere nelle quali, come in un caleidoscopio, si sono fuse storie personali con quelle di risonanza universale. In uno dei suoi film d esordio, Intervista Finding the Words, Anri Sala ci conduceva in un indagine che svelava aspetti terrorizzanti di una dittatura, quella albanese, e allo stesso tempo narrava una storia personale carica di toni intimi e toccanti che si può trovare solo in quel rapporto che esiste tra madre e figlio. Quest opera è come un escursione nel passato attraverso immagini mute di un filmato trovato per caso, che si trasformava in un confronto tra due tempi: quello svanito insieme ai credi ideologici che condivideva la generazione della madre e quello presente in cui si mescolavano la melanconia e la voglia di ricominciare. È stato uno dei lavori emblematici di quel momento iniziale, come lo è stato anche il video Women at Work Washing up di Maja Bajević che riprendeva le donne in un hammam di Istanbul, mentre lavavano sottili stoffe sulle quali l artista aveva cucito le parole riprese dalla fraseologia di Tito, slogan come Viva la fratellanza e l unità armata dei nostri popoli e simili, che già svuotate dal loro significato si perdevano totalmente nelle pieghe dei tessuti consunti. Attraverso gesti simbolici, immagini poetiche, contenuti drammatici e pungenti, opere come queste hanno dato forma a quel senso di perdita che si sente quando una realtà si sgretola, quando si dissolve in frammenti non ricomponibili. Nei primi anni Novanta lavori come questi sono stati la testimonianza di un senso di crisi d identità, e ora, a più di un decennio di distanza, vediamo che la riflessione si è spostata in un altra direzione, elaborando una condizione in fieri, capace di assimilare elementi e codici culturali diversi e allo stesso tempo di mantenere un acuto senso critico che rimette tutto in discussione. Essere tra è allora come essere in un continuo stato di attraversamento, irrequieto ma anche dinamico, incerto e allo stesso tempo risoluto. Significa relazionarsi con interrogativi che riguardano il senso di appartenenza e valicare lo spazio tra le domande da dove si viene e in cosa ci si riconosce. Non a caso si sceglie allora di riposizionare il punto di osservazione: David Maljković colloca il suo lavoro in una ipotetica dimensione futura, dichiarando: Il futuro diventa come un buco nero liberato dai fatti storici, che permette di creare nuove possibilità. La sua trilogia Scene for New Heritage è ambientata nel 2045, e da una dimensione che aumenta la distanza temporale, guarda indietro, percorre luoghi fortemente connotati, come i monumenti costruiti nel territorio croato nell epoca del comunismo, architetture utopiche che restano come l eco di una realtà assente. Tobijas Putrih prende spunto dagli utopici progetti di uno tra i più visionari architetti e inventori del Ventesimo secolo, Buckminster Fuller, in particolare dal suo Cloud Nine che prevedeva costruzioni abitative che fluttuavano nell aria, ricreando strutture geodetiche malleabili e soggette alle trasformazioni che ciascuno individualmente può provocare. Proiettandosi nelle dimensioni utopiche e futuribili, questi artisti varcano un gap temporale dando la possibilità d intendere lo spazio in mezzo come uno spazio di ricostruzione e reinvenzione. Ma sarebbe mai possibile demarcare questo spazio? Sarebbe possibile palpare i suoi bordi? Queste domande ci portano verso un altro aspetto che Anri Sala con il video Missing Landscape coglie in pieno: quello dei confini invisibili. Un inquadratura statica, una composizione perfettamente simmetrica, un gruppo di ragazzi che giocano a calcio in un campo racchiuso tra le montagne. A prima vista sembrerebbe una situazione innocua. Ma il paesaggio rappresentato allude a una dimensione di sospensione, a una realtà resa astratta nella quale i giovani attori si muovono come in un set, tra barriere invisibili. Sono gli indizi di quegli ostacoli che ritagliano una realtà fuori dal resto del mondo; ma i confini invisibili sono anche quelli che si contrappongono tra contesti culturali diversi e le mentalità di coloro che le abitano. A questo si riferisce Daniela Kostova con il video Made In, facendo capire come la realtà delle cose cambia in relazione alla prospettiva di colui che la guarda, e come si viene facilmente intrappolati dai condizionamenti politici miopi; sia quelli in cui riecheggiano mitologie nazionalistiche sia quelli che rispecchiano l ideologia imperialista dell economia globale. Lasciare il contesto d origine per molti artisti è stata un esigenza esistenziale, ma implicitamente è stata anche una posizione di distacco rispetto alle pulsazioni nazionalistiche e ottusamente tradizionaliste. Assumere una posizione di distacco, però, non equivale al disimpegno, ma anzi, sottolinea la necessità di operare con maggiore consapevolezza critica verso le contraddizioni che si incontrano quasi a ogni passo. Non mangio la carne di maiale. Non bevo per Ramadan. Ma prendo ecstasy. O Vado in chiesa. Violento le donne. Sono le frasi che pronuncia Maja Bajević agendo da attrice, impersonando diversi personaggi, nel suo video Double Bubble; parole di denuncia verso i meccanismi manipolatori e 11

7 ipocriti che si celano dietro i diversi credi religiosi in nome dei quali sono state commesse le più brutali atrocità in ogni periodo storico. Scontrarsi e contrapporsi a quello che si manifesta come confini invisibili è un lato di questa condizione inbetween, oltrepassare quelli reali e fisici è l altra. Intraprendere un esistenza nomade, migrante, vuol dire vivere quotidianamente, sulla propria pelle, tutto quello che possa significare, non in senso metaforico o trasposto, ma reale, trovarsi tra luoghi diversi. Adrian Paci nel video Klodi raccoglie la testimonianza di un uomo che narra i suoi avventurosi spostamenti, da una città all altra, da un paese all altro, da un continente all altro: un vero e proprio passaggio tra le stazioni, in cui la dimensione di dislocamento è tale che nessun posto possa essere considerato casa. Šejla Kamerić invece, ci porta in una zona onirica con la sua videoinstallazione Dream House: si tratta di una ripresa di una casa, o più che altro un rifugio, che sembra attraversi tempo e intemperie rimanendo sempre come uno stabile riparo sempre lì, ferma sul paesaggio in sottofondo che cambia, quasi come un sogno per coloro che conoscono la condizione dell esilio involontario. I temi che vengono affrontati in queste opere, narrazioni impregnate di un senso di displacement in cui si intersecano storie di emarginazione e d invisibilità sociale, di proiezioni e di delusioni nel primo mondo, posizioni di critica e denuncia, riflettono attitudini di quella generazione che si è trovata sotto l urto della prima onda che ha completamente travolto le loro realtà e i loro contesti d origine. Le generazioni degli artisti un po più giovani hanno vissuto i processi di transizione come una condizione data, crescendo e formandosi in quello spazio in-between che equivale a ciò che si potrebbe definire una democrazia in divenire (becoming democracy), una realtà che sembra avere lo stesso peso specifico di elio e di piombo, incerta e contraddittoria, spiazzante ma nonostante tutto piena di potenzialità. Scrutano questa realtà con leggerezza e con un senso di humour piuttosto nero ma raramente cinico, agilmente attraversano abissi ideologici con un attitudine ludica mai banale, che non rinnega il passato a priori, ma lo osserva rivalutandone aspetti positivi. Essere tra, più che una condizione, sembra un imperativo, una filosofia comportamentale, un attitudine verso la realtà. Whose Is on the Way Is Already There dichiara Maja Beganović attraverso una serie di opere, trasformando questo pensiero in uno slogan enigmatico da stampare su grandi cartelloni pubblicitari che regnano nel paesaggio urbano, o semplicemente da utilizzare come titolo delle sue opere pittoriche, oppure come indicazione per il pubblico che interagisce con l installazione ambientale realizzata con strisce di erba composte come un collage di diversi percorsi da intraprendere: indica che fare il primo passo significa aver già raggiunto l obiettivo finale, in quanto ciò che più conta è proprio decidere di andare avanti, vivere una condizione dinamica e attiva, e soprattutto percorrere una strada con la consapevolezza che il processo di attraversamento, il mezzo che si usa, deve essere coerente con la fine. Questo lavoro allude alla moltitudine di strade da prendere, proprio come il significato di essere tra apre una moltitudine di interpretazioni che abbiamo voluto esaminare in una sorta di intervista aperta, che potenzialmente potrebbe irradiarsi all'infinito, chiedendo agli artisti che partecipano alla mostra di rispondere a cosa vuol dire per loro inbetweeness e poi, a loro volta, inoltrare la stessa domanda a qualcuno di loro scelta iniziando così a comporre una rete di attitudini e d'idee, una sorta di malleabile e dinamica architettura di significati in divenire. 13

8 Artisti / Artists Maja Maja Pavel Mircea Cantor & Nemanja Nezaket Nicu Pravdoljub Sejla Daniela David Ebru Adrian Tobijas Anri Erzen son : Mića Jelena Slavica Nikola Vesna Natalija Bajević Beganović Braila Gabriela Vanga Cvijanović Ekici Ilfoveanu Ivanov Kamerić Kostova Maljković Özseçen Paci Putrih Sala Shkololli DA Staicić Tomasević Tosevska Uzunovski Vesić Vujosević

9 Maja Bajević Double Bubble, video courtesy Galerie Michel Rein, Paris Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), Vive e lavora a Parigi. Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), She lives and works in Paris. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Women at work The Observers, (performance), Château Voltaire, Ferney Voltaire, France La vie est belle, a cura di curated by J. Hadzifejzovic, Sarajevska Zima, Sarajevo Women at work Washing up, (performance), VII Biennale Istanbul, a cura di curated by Y. Hasegawa, Istanbul En attendant, (performance), a cura di curated by A. Demeester, Watou, Belgium Maja Bajević, a cura di curated by A. Schindler, Plug in, Basel Avanti popolo, a cura di curated by G. Scardi, Viafarini, Milano Green, green grass of home, a cura di curated by E. Muka, Artopia, Milano Chambre avec vue, (performance), a cura di curated by M. Gili, Aussillon, France The prayer, (performance), a cura di curated by A. Bonito Oliva, Certosa di Padula (Salerno) Sewing my wedding dress while waiting, (performance), a cura di curated by F. Pasini, G. Verzotti, MART Museo d Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Step by step, a cura di curated by J. Blazquez Abascal, P.S.1 Contemporary Art Center, New York Timemachine, (performance), a cura di curated by M. Hochmuth, organizzazione organized by Tanzquartier Wien, Centre culturel français, Wien Good morning Belgrade, a cura di curated by B. Andjelkovic, Museum of Contemporary Art, Belgrade Home is what you make of it, (performance), a cura di curated by R. Buergel, La Mina, MACBA, Barcelona Terrains vagues, Galerie Michel Rein, Paris Sarajevo and London, The Foundation for Women s Art, London Stockholm revisited with a haiku, a cura di curated by M. Af Petersens, Moderna Museet, Stockholm Be nice or leave, Peter Kilchman Gallery, Zürich Avanti popolo, Tanzquartier, Wien Home Again, a cura di curated by M. Bobar, National Gallery of Bosnia and Herzegovina, Ars Aevi Contemporary Art Museum, Sarajevo Après le film, a cura di curated by A. Vettese, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Manifesta 3, a cura di curated by K. Rhomberg, M. Hlavojeva, F. Bonami, Ljubljana East +, a cura di curated by C. Bertola, Fondazione Querini Stampalia, Venezia Rumor city, Mutations, a cura di curated by H. U. Obrist, Tokyo Ego fugal, selection of the VII Biennale Istanbul, a cura di curated by Y. Hasegawa, S. Oshima, Tokyo Opera City Gallery, Tokyo Le Tribù dell Arte, a cura di curated by A. Bonito Oliva, Galleria Comunale d Arte Moderna e Contemporanea, Roma Bienal de Valencia, a cura di curated by A. Bonito Oliva, Valencia Central, a cura di curated by L. Hegy, Museums- Quartier, Wien Maja Bajević 17

10 Maja Bajević Milano Europa 2000, a cura di curated by Z. Badovinac, Triennale di Milano, Milano Steirischer Herbst (con with Emanuel Licha), a cura di curated by M. Damianovic, Graz Printemps de Septembre, a cura di curated by M. Gili, Toulouse Fluxus und die Folgen, a cura di curated by R. Block, Kunstsommer Wiesbaden The Big Social Game, Biennale di Torino, a cura di curated by G. Di Pietrantonio, Torino Paradise Lost, a cura di curated by A. Stazzone, Rimini Home, a cura di curated by D. Blazevic, SCCA, Sarajevo Fuori uso Anomalie, a cura di curated by T. Macrì, Ferrotel, Pescara Looking Awry, a cura di curated by WHW, ApexArt, New York Printemps de Septembre, a cura di curated by M. Gili, Toulouse In den Schluchten des Balkans, a cura di curated by R. Block, Kunsthalle Fridericianum, Kassel The Tale of The Thread: Embroidery and Sewing in Contemporary Art, a cura di curated by F. Pasini, G. Verzotti, MART Museo d Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Tirana Biennale, a cura di curated by A. Paci, Tirana Construction of Situations, a cura di curated by S. Eiblmayr, Galerie im Taxispalais, Innsbruck In Progress, a cura di curated by H. Szeemann, Locarno Film Festival, Locarno Fables de l identité, a cura di curated by R. Durand, CNP, Paris La Biennale di Venezia, Padiglione Bosnia, a cura di curated by A. Mandic, Venezia Blut & Honig Zukunft ist am Balkan, a cura di curated by H. Szeemann, Essl Museum, Klosterneuburg-Wien Don t Touch the White Woman - Contemporary between diversity and liberation, a cura di curated by F. Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Lodz Biennale, a cura di curated by A. Rottenberg, Lodz, Poland The Joy of My Dreams, 1 Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de Sevilla (I BIACS), a cura di curated by H. Szeemann, Sevilla How do we want to be governed?, a cura di curated by R. Buergel, Miami Art Central, Miami Love It or Leave It, V Cetinje Biennale, a cura di curated by N. Ilic, R. Block, National Museum of Montenegro, Cetinje, Montenegro Delay, a cura di curated by W. Suto, Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Channel Zero, a cura di curated by K. Gregos, Netherlands Media Art Institute, Amsterdam The government, a cura di curated by R. Buergel, Kunstraum der Universität Lüneburg, Lüneburg; a cura di curated by L. Hegyi, Musée de St. Etienne, St. Etienne The Happy Worker, a cura di curated by Y. Raymond, CCS Museum Bard College, USA Imagine Limerick, EV + A, a cura di curated by Z. Badovinac, Limerick City Gallery of Art, Limerick, Ireland In movement - UNESCO salutes women video artists of the world, a cura di curated by K. Airyung, Paris New Video, New Europe, a cura di curated by H. Walker, The Renaissance Society, Chicago; The Contemporary Art Museum, St. Louis, USA; Tate Modern, London Soft Target, a cura di curated by B. van der Sande, BAK Basis Actuele Kunst, Utrecht Eindhoven Istanbul, a cura di curated by E. Meyer- Hermann, C. Esche, Van Abbemuseum, Eindhoven In/Security, International Festival of Contemporary Arts City of Women, Ljubljana About Disappearing, a cura di curated by I. Arns, U. Vorkoeper, Phoenix Halle Dortmund, Dortmund The Government, a cura di curated by R. Noack, R. M. Buergel, Secession, Wien Be What You Want But Stay Where You Are, a cura di curated by R. Noack, R. M. Buergel, Witte De With, Rotterdam 7 th Sharjah Biennal, a cura di curated by J. Persekian, Sharjah, United Arab Emirates Biennale of Urgency, a cura di curated by E. Jouanno, J. Castro, Grozny, Tchethcenia Don t Touch the White Woman - Contemporary between diversity and liberation, a cura di curated by F. Bonami, Castel dell Ovo, Napoli La Actualidad Revisida, a cura di curated by A. Pujo, Tabacalera, San Sebastian, Spain New Video, New Europe, a cura di curated by H. Walker, Stedelijk Museum, Amsterdam Next door, The Barents Art Triennial, a cura di curated by J.-E. Lundström, Kirkenes, Norway Sweet Taboos, Tirana Biennale 3, a cura di curated by R. Pinto, Tirana Borders, a cura di curated by S. Cincinelli, C. Collu, R. Pinto, MAN, Nuoro Art, Life & Confusion, October-Art Salon, a cura di curated by R. Block, Belgrade Wherever we go, a cura di curated by G. Scardi, H. Hanru, Spazio Oberdan, Milano 7.Werkleitz Biennale - Happy Believers, a cura di curated by A. Hoffman, Halle, Germany Of the One and the Many, a cura di curated by V. Kortun, Platform Garanti Contemporary Art Center, Istanbul Verstehst Du das? Neue-Medien-Kunst aus Südosteuropa, Austellungshalle Zeitgenössische Kunst, Münster Paranoia, a cura di curated by P. Pajdic, Leeds City Art Gallery, Leeds Witnesses / Testigos, a cura di curated by J. Blazquez, Fundación NMAC, Cádiz La Force de l Art, a cura di curated by L. Hegyi, H. Hanru, Galeries Nationales du Grand Palais, Paris Voiler dévoiler, Villa du Parc, Annemasse, France New Video, New Europe, a cura di curated by H. Walker, The Kitchen Art Gallery, New York Archéologie, le jour d après, FRAC Franche-Comté, Besançon Metropolitanscape, a cura di curated by M. Di Capua, G. Iovane, L. Mattarella, Palazzo Cavour, Torino Smile Machines, a cura di curated by A.-M. Duguet, Akademie der Kunste Hanseatenweg, Berlin Last & Lost - Bilder eines verschwindenen Europa, Literaturhaus, München A Picture of War is Not War, Wilkinson Gallery, London Documenta 12, a cura di curated by R. Buergel, R. Noack, Kassel In Focus, a cura di curated by P. Pajdic, Tate Liverpool, Liverpool Airs de Paris, a cura di curated by C. Macel, D. Birmbaum, Centre Georges Pompidou, Paris I Moscow Biennial, a cura di curated by I. Boubnova, H.-U. Obrist, N. Bourriaud, Moscow Paranoia, a cura di curated by P. Pajdic, The Freud Museum, London Frei, a cura di curated by R. Block, Susanne Ottesen Galerie, Copenhagen Maja Bajević 19

11 Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), Vive e lavora a Belgrado. Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), She lives and works in Belgrade. MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) Fair of Arts, Atelier 212, Belgrade What is Love, The Faculty of Fine Arts Gallery, Belgrade Maja Beganović Real Presence - Floating Sites, a cura di curated by D. Denegri, B. Tomic, Military Museum, Belgrade; IUAV, LI Biennale di Venezia, Venezia White nights, Skopje In the time of invisibility, a cura di curated by B. Tomic, BITEF Belgrade International Theater Festival, Belgrade Bombart, lago di Bomba, Bomba (Chieti) Real Presence, a cura di curated by D. Denegri, B. Tomic, House of the Youth Gallery, Belgrade Progressive hopes, a cura di curated by B. Tomic, Gallery Chaos, Belgrade Festival of free culture, House of the Youth Gallery, Belgrade Maja Beganović Who Is on the Way is Already There, -07 erba, intervento nello spazio / grass, intervention in the space 21

12 Pavel Braila Chisinau (Moldavia), Vive e lavora a Chisinau. Chisinau (Moldova), He lives and works in Chisinau. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) Performance white or Pale Unfinished Thoughts, Kunstbuero, Wien 33 Revolutions Per Minute, Yvon Lambert, Paris Le Cadeau, Festival de Film Francophone, Namur, Belgium MIT List Visual Arts Center, Boston; Cambridge, Massachusetts, USA Shoes for Europe, Baltic Art Center, Visby Baltic Art Center, Visby Baron s Hill, Neue Nationalgalerie, Berlin Stedelijk Museum Schiedam, Schiedam, The Netherlands Galerie Im Taxispalais, Innsbruck MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 European Media Art Festival, Osnabruck, Germany Kassel Documentary Film & Video Festival, Kassel Gedankenaufnahme, Pavel Braila, Kunstbuero, Wien Documenta 11, Kassel Karantena, International Festival of Visual Art, Dubrovnik, Croatia Music in Me 1, GAK, Bremen Video-Zone, Media-video Biennale, Tel-Aviv, Israel Being all things to all people Nouvelles Images, Den Haag, The Netherlands Cine y Casi Cine, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid Biennale of Moving Images, Genève Blut & Honig - Zukunft ist am Balkans, Essl Museum, Wien Kulturelle Territorien #4 / Introducing Sites 2, GFZK, Leipzig Jan van Eyck Academie, Maastricht New Video, New Europe, The Renaissance Society, Chicago; Tate Modern, London; Contemporary Art Museum, St. Louis, USA LIAF 04, Lofoten International Art Festival, Svedala, Norway Plug in, CCA Futura, Prague Delay, Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Yvon Lambert, Paris (EA) Stories, Galerie K&S, Berlin Project Migration, Köln Double vision, Magazzino d Arte Moderna, Roma Beauty Not So Difficult, a cura di curated by M. Robecchi, Palazzo Stelline, Milano La Collection d Enea Richi, Collection Lambert, Musée d Art Contemporain, Avignon Do not Interrumpt your Activities, Royal College of Art Galleries, London Transculture, Gallery of Contemporary Art Bunkier Sztuki, Kraków How to do things? I the Middle of (No) Where, Casino Bethanien, Berlin Why Pictures Now, MUMOK Museum Moderner Kunst, Wien I, an exhibition in three acts, Futura, Prague Slow Poetry of Life Performance, Galerie Jan Dhaese, Gent Shoes for Europe, video a colori, sonoro / color video with sound, 26 courtesy l artista / the artist; Yvon Lambert, Paris Pavel Braila 23

13 Mircea Cantor & Gabriela Vanga Another Senseless Fight, 2000 stampa su carta fotografica / print on photo paper 20 x 30 cm Cluj (Romania), Vive e lavora a Parigi e Cluj Napoca. Cluj (Romania), He lives and works in Paris and Cluj Napoca. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) The Right Man at the Right Place, Yvon Lambert, Paris Nulle part ailleurs, Yvon Lambert, Paris Ping Pang Pong, Entre-deux Association, Nantes Corporate identity, FRAC des Pays de la Loire, Carquefou ( ), Yvon Lambert, Paris In front of my eyes, Trans> Area, New York Preview, Magazzino d Arte Moderna, Roma Dvir Gallery, Tel Aviv, Israel Prix Ricard S.A., Centre Pompidou, Paris Deeparture, Yvon Lambert, New York Si tu marche plus vite, il pleut moins fort, Centro Arte Moderna, Fundaçao Calouste Gulbenkian, Lisboa The landscape is changing, Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv, Israel Jucãrii pentru copii / Toys for childrens (con with Ion Grigorescu), Protokoll Studio, Cluj Napoca, Romania Mircea Cantor: Born to be burnt, GAMeC Galleria d Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo The Title Is the Last Thing, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia FRAC Champagne Ardennes, Reims Museo Tamayo, Mexico City MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Transitioland, MNAC Nacional Museum of Contemporary Art, Bucharest Transferatu, Ifa-Gallery, Berlin Say What?, Eforie Gallery, Bucharest One Night Stand, Klemens Gasser & Tanja Grunert Gallery, New York Voyages d affaires (con with Gabriela Vanga), ERBAN, Nantes Documents 11 - young photographers, New Gallery, Bucharest Traversées, ARC Musée d Art Moderne de la Ville de Paris, Paris Heimsuchung, FRAC des Pays de la Loire, Carquefou Context-network, Padiglione Romania, ILIX Biennale di Venezia, Venezia Art Judgment Show, Moderna Galerija, Ljubljana Les enfants du paradis, Yvon Lambert, Paris A9 Forum Transeuropa, MuseumsQuartier, Wien Urban Tension, Museum in progress, Brussels; Wien; Frankfurt; Roma Bound/less Borders, a cura di curated by B. Tomic, R. Balaci, I. Boubnova, D. Blazevic, P. Cukovic, J. Krpan, E. Muka, Z. Petkovski, D. Simicic, R. Block, Kunsthalle Fridericianum, Kassel, exhibitiontour Tirana Biennale 2, National Gallery of Arts, Tirana Phalanstère, Centre d art contemporain de Brétigny, Brétigny In the Gorges of the Balkans, a cura di curated by R. Block, N. Ilic, Kunsthalle Fridericianum, Kassel Poesis. The Everyday Differently, Kunsthalle Mücsarnok, Budapest Displaced, UCLA Hammer Museum, Los Angeles Clandestine, a cura di curated by F. Bonami, L Biennale di Venezia, Venezia Unoccupied Territories, K&S gallery, Berlin International Film Festival, Rotterdam Mircea Cantor 25

14 Mircea Cantor The works I told you about, Yvon Lambert, Paris Stock Zero (OPERA), MNAC National Museum of Contemporary Art, Bucharest Prosismic, Espace Paul Ricard, Paris I ll be your Mirror, Special project for Frieze Art Fair, City Inn Westminster Hotel, London Publishing Without Limits: New Directions for Art Magazines, Art Forum, Berlin Berlin Talks (with Version), Berlin Love It or Leave It, V Cetinje Biennale, a cura di curated by N. Ilic, R. Block, National Museum of Montenegro, Cetinje, Montenegro Nine Points of the Law, NGBK, Berlin Mediterraneans, a cura di curated by Z. Badovinac, A. Barak, D. Denegri, M. Abu El Dahab, K. Gregos, V. Kortun, G. Maraniello, S. Shapira, D. Torres, MACRO al Mattatoio, Roma Plug in, Futura, Prague Quick-sand, De Appel, Amsterdam Imagine Limerick, Limerick City Gallery of Art, Limerick, Ireland The Happy Worker, Center for Curatorial Studies Museum, Bard College, Anandale-on-Hudson, New York, USA New Video, New Europe: A Survey of Eastern European Video, Renaissance Society, Chicago; Tate Modern, London Global Tour, Art Travel and Beyond, W139, Amsterdam May you live in interesting times, A Picture This Moving Image Project, Cardiff Festival of Creative Technology, Cardiff War is over, The Freedom of Art from Picasso to Warhol and Cattelan, GAMeC Galleria d Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo Modern Times, MAN, Nuoro Nach Rokytník - The EVN Collection, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, Wien Generations of art-10 years at F.A.R., Fondazione Antonio Ratti, Como On Difference, Württembergischer Kunstverein, Stuttgart Cosmopolis, State Museum for Contemporary Art, Thessaloniki TEXT ground, Display, Space for contemporary art, Prague e-flux video rental, Project room of KW Institute of Contemporary Art, Berlin Revolution is on hold, Isola Art Center, Milano Theorema, une collection privée en Italie, Musée d art contemporain, Collection Lambert, Avignon The need to document, Kunsthaus Baselland, Muttenz-Basel Works from the collection, Magasin 3 Konsthall, Stockholm Universal Experience: Art, Life, and the Tourist s Eye, Museum of Contemporary Art, Chicago Irreducible, contemporary short form video, 1995-, CCA Wattis, San Francisco Dada east? The Romanians of Cabaret Voltaire, Cabaret Voltaire, Zürich 5 Tage bis zum Ende der Kunst fremd bin ich eingezogen, Kunsthalle Fridericianum, Kassel Paranoia, Leeds City Art Gallery, Leeds 2 nd Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de Sevilla, Sevilla La force de l art, Grand Palais, Paris Art, Life & Confusion, 47 th October Art Salon, a cura di curated by R. Block, Belgrade Periferic 7: Focusing Iasi / Why Children?, Iasi, Romania Marcher, Maison des Arts Georges Pompidou, Cajarc 1 st Bienal de Arquitectura, Arte y Paisaje de Canarias, Las Palmas, Gran Canaria Busan Biennale, Busan, Korea It is hard to touch the real, Grazer Kunstverein, Graz Printemps de septembre, Toulouse Human Game Winner and losers, Stazione Leopolda, Firenze Periferic 7, Iasi, Romania Czeslaw Milosz To Allen Ginsberg, Dvir Gallery, Tel Aviv, Israel LESS Strategie alternative dell abitare, PAC Padiglione d Arte Contemporanea, Milano Message Personnel, Yvon Lambert, Paris Of Mice and Men, a cura di curated by M. Cattelan, M. Gioni, A. Subothnick, 4. Berlin Biennale, Berlin Notre Histoire une scène artistique française, Palais de Tokyo, Paris New Vidéo New Europe, The Kitchen, New York Anagramme, Musée des Arts Contemporains, Hornu, Belgium Action, FRAC Provence-Alpes-Côte d Azur, Marseille Cluj Connection, Hauncchof venison, Zürich Bienal de Arquitectura, Arte y Paisaje de Canarias, Las Palmas, Gran Canaria Voices of Silence, Herzliya Museum of Art, Israel Paranoia, Freud Museum, London Power Play, Artpace, San Antonio, USA Airs de Paris, Centre Pompidou, Paris I want to belive, Galerie Eva Presenhuber, Zürich Mircea Cantor 27

15 Gabriela Vanga Tgirgu Mures (Romania), Vive e lavora a Parigi. Tgirgu Mures (Romania), She lives and works in Paris. MOSTRE PERSONALI (SELECTION) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) Beauty Items, Gad Photogallery, Bucharest Keep it unreal, Galerie Yvon Lambert, Project Room, Paris m e s b n p e n u l o i s o d, Galerie Public, Paris Keep it unreal, Miss China, Paris Every word I tell you keeps me alive, Plan B, Cuj Napoca, Romania Dvir Gallery, Tel Aviv, Israel MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Say what?, Eforie Gallery, Bucharest Voyage d affaires (con with Mircea Cantor), Erban, Nantes Free show, Sindan Foundation, Cluj Napoca, Romania Artistpoly - Context network, Padiglione Romania, Biennale di Venezia, Venezia 00 - Une exposition qui grandit par le milieu, Palais de Tokyo, Paris A9 Forum, Transeuropa, MuseumsQuartier, Wien Photographier, Collection Lambert, Avignon Rendez-vous roumain, Espace En Cours, Paris Bound/less Borders, a cura di curated by B. Tomic, R. Balaci, I. Boubnova, D. Blazevic, P. Cukovic, J. Krpan, E. Muka, Z. Petkovski, D. Simicic, R. Block, Kunsthalle Fridericianum, Kassel, exhibitiontour Documents 11 - young photographers, New Gallery, Bucharest In the Gorges of the Balkans, a cura di curated by R. Block, N. Ilic, Kunsthalle Fridericianum, Kassel Prague Biennale, Prague Stickers, Palais de Tokyo, Paris Incomprehension, Palais de Tokyo, Paris Preview, Kalinderu Medialab, The National Museum of Contemporary Art, Bucharest Love It or Leave It, a cura di curated by N. Ilic, R. Block, V Cetinje Biennial, National Museum of Montenegro, Cetinje, Montenegro The Yugoslav Biennial of Young Artist, Vrsac, Serbia Going Public, amaze cultural lab, Modena Modern Times, MAN, Nuoro Open House, IASPIS, Stockholm Radiodays, De Appel, Amsterdam Text ground, Display Gallery, Prague The Storyteller (con with Mircea Cantor), Project Room, Yvon Lambert, Paris Cluj Connection, Haunch of Venison, Zürich Periferic 7: Focusing Iasi / Why Children?, Iasi, Romania Message Personnel, Yvon Lambert, Paris Fairytale, Tirana Institute of Contemporary Art, Albania Growing Wild, Andreiana Mihail Gallery, Bucharest I

16 Nemanja Cvijanović Natura Morta, vernice su alluminio / paint on aluminium 180 x 200 x 10 cm Rijeka (Croazia), Vive e lavora a Rijeka e Venezia. Rijeka (Croatia), He lives and works in Rijeka and Venice. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) Zamnom drugovi ura!, Gallery Juraj Klović, Rijeka, Croatia Il volto di uno, l eco di molti, a cura di curated by A. Sigolo, Exhibits Art Gallery, Conegliano One and three chairs, Memorijalni muzej NOB-e, Punat Uno, a cura di curated by B. Cerovac, Gallery Juraj Klović, Rijeka, Croatia IQBAL, O.K. Gallery, MMC Palach, Rijeka, Croatia Natura Morta, a cura di curated by A. Sigolo, T293, Napoli The future here begins now, Ersteclub & Art club Gal, Rijeka, Croatia All right, T293, Napoli MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) Novi Hrvatski Turizam, MMC Palach, Rijeka, Croatia Novi Hrvatski Turizam, MMC Palach, Rijeka, Croatia 86.ma Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia Emerging Artists Rije?ka situacija, a cura di curated by N. Ivan?evi?, Museum of Modern and Contemporary Art, Rijeka, Croatia Mostra di fine corso degli allievi, a cura di curated by A. Vettese, G. Di Pietrantonio, Fondazione Antonio Ratti, ex Chiesa di San Francesco, Como I Care Because You Do, a cura di curated by Interno 3, Galleria Contemporaneo, Mestre Q 13, a cura di curated by Interno 3, Centro Culturale Candiani, Mestre Tracce, a cura di curated by A. Vettese, G. Di Pietrantonio, Viafarini; C/O Careof, Milano Space is the place_ 03, a cura di curated by M. Altavilla, A. De Manincor, T.P.O., Bologna Untitled, a cura di curated by A. Ascari, E. Bonaspetti, Ex Faema, Milano Chalupeck? s prize, Finalists exhibition, City Gallery, Prague Gemine Muse, a cura di curated by D.?imi?i?, Museo del Territorio Biellese, Biella Thin Line: The Exhibition, The Movie, IJskelds VUB&Nadine VZW, Brussels Operacija: Grad, a cura di curated by WHW, Stara Tvornica Badel, Zagreb Radoslav Putar Award, Gallery Krizic Roban, Zagreb Mars Pavillon, Giardini di Castello, Venezia Foresti a Venezia, a cura di curated by A. Vettese, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia Thin Line 3, a cura di curated by M. Farronato, Viafarini, Milano Nemanja Cvijanović 31

17 Nemanja Cvijanović Potapanje brodova, produzione production Drugo More, Gallery Nova, Zagreb Dis-orders, a cura di curated by M. Barravalle, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia Every Revolution is a Throw of Dice, a cura di curated by E. Vannini, Loggia della mercanzia, Genova The Sweetest Dream - Reunion Project, a cura di curated by B+B, The Space - Triangle Gallery, London The Class of Maja Bajevi_. Dreams and Nightmares, a cura di curated by G. Scardi, Viafarini, Milano Mine Yours Ours - ownership (con with Cesare Pietroiusti, Paul Griffiths, Andreja Kulun_i_), Gallery Kortil, HKD Su_ak, Rijeka, Croatia Pino Deodato - La Torta della Sposa, Galleria Klerkx, Milano Ironia domestica, a cura di curated by L. Ragaglia, Museion, Bolzano Giochi dialettici, a cura di curated by A. Gracco Kopp, Spazio Punctum, Roma Mine Yours Ours - transition, a cura di curated by D. Miskovi_, N. Cvijanovi_, Galery Kortil, Rijeka, Croatia N

18 Nezaket Ekici Turkish Love Words, video courtesy l artista / the artist Kirsehir (Turchia), Vive e lavora a Berlino e Stoccarda. Kirsehir (Turkey), She lives and works in Berlin and Stuttgart. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Emotion in Motion, Kissperformance Kaskadenkondensator, Basel Lee(h)rstellen Beauty lies in the eye of the Beholder, Academy Gallery, München Werkschau, Gallery White Elephant, Berlin Emotion in Motion, Galleria Valeria Belvedere, Milano Orientación-Nezaket Ekici, performance, Goethe Institut, Madrid Gözü Kara / Fearless, Karsi Sanat Calismalari, Istanbul Double Bind, DNA Gallery, Berlin Emotion in Motion#7, Kunstverein Malkasten, Düsseldorf Self Deversity, Kasa Gallery, Istanbul Blind, Staatsgalerie Stuttgart, Stuttgart MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Große Kunstaustellung München, Haus der Kunst, Museum of Contemporary Art, München Corso di Ilya Kabakov, Fondazione Ratti, Chiesa di San Francesco, Como Step by Step, Gallery KHG Leo 11, München Real Presence - Generation, Museum of History of Yugoslavia, Belgrade Marking the territory, Irish Museum of Modern Art, Dublin A little bit of History Repeated, Kunst-Werke, Berlin Durch die Zeit, Kunstraum 10, Hannover Common ground#1, Landesvertr. Niedersachsen, Berlin No Place, ifa-galerie, Bonn Short Play, Centro Galego de Arte Contemporánea, Santiago de Compostela Braunschweiger Kulturnacht, Braunschweig Pret à perform, Viafarini, Milano Body Power / Power Play, Würtembergisches Kunstverein, Stuttgart Rituale in der zeitgenössischen Kunst, Akademie der Künste, Berlin 5 th International Women s Art Festival, Aleppo Random-Ize Film and Video festival, Taipei, Taiwan; Malmö As soon as possible, PAC, Milano Recycling the future, LI Biennale di Venezia, Venezia 4 th International Performance Festival Odense, Odense SconfinArt, Expo d Arte Contemporanea, Trento 20. Kasseler Dokumentar Film und Videofest, Kassel Nezaket Ekici 35

19 Nezaket Ekici International Performance Festival, Boston Cleaning the House Project, Fundación NMAC Montenmedio Arte Contemporáneo, Cádiz Loop Performance, P.S.1 Contemporary Art Center, New York Der Raum, Die Wand, Das Buch, Galerie der Hochschule, HBK, Braunschweig Rituale der Gesundheit, Galerie im Park, Krankenhaus Museum, Bremen Raumkonzepte, Marta Museum, Herford The Retrospective, Abramovic Class, Gallery der Hochschule, HBK, Braunschweig Auftauchen, Tanz und Performance Festival, Hamburg ebent 04, Festival internacional de performance de Barcelona, Barcelona Eröffnung des Kunstmuseums, Stuttgart 1 st Performance-Festival Schleswig-Holstein auf Schloß Salzau, Kiel Persistent and Gradual Loss of Self-Control, Van Gogh Museum, Amsterdam Gifted Generation, Haus Eins, Hebbel Theater, Berlin Let Love Blossom, Galleria Civica d Arte Contemporanea, Trento Women and Münster, Gallerie Sotodo, Münster MAX5 Show / Film & Video Festival, The Foundry, London Memento Mori, Atelierhaus Panzerhalle Groß Glienicke, Potsdam Vogelfrei 6- Paradiesgärten, Out-Door Biennale, Darmstadt Visibilty Project, Galata Perform, Istanbul 11. Künstlerintage, Museum Mobile im Audi Forum, Ingolstadt e_motion in motion, Kongress der Gesellschaft für Tanzforschung und NDS Tanzkultur, Bern Orientación, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Goethe Institut, Madrid IPG, Gallery Illy, New York Blessed are the Merciful, Galerie Feigen, New York Foi#3, International Performance Festival, Singapore Satu Kali Festival, Malaysia Islam - Die Ringe der Künstler, Pasinger Fabrik, München EHF 2010, Konrad Adenauer stiftung, Berlin Centrifug, Festival of Performance Art, Dansstationen, Malmö Into me, Out of me, P.S.1 Contemporary Art Center, New York Skulpturale Handlungen, Galerie der Künstler, BBK München, München Sinopale, I Sinop Biennale, Sinop Depicting Action, Performance Series Festival, 18 th Street Gallery, Santa Monica Goethe Institut, Los Angeles Das kritische Auge, Neue Aschaffenburger Kunstverein, Aschaffenburg Kunst im Öffentlichen Raum. Integration, Soziale Stadt, Mainz-Bischofsheim, Germany All for one, One for all, Aeroplastics Contemporary, Brussels Paul Delvaux Das Geheimnis der Frau, Kunsthalle Bielefeld, Bielefeld Meltem of Istanbul, Proje 4L, Elgiz Museum of Contemporary Art, Istanbul Radikal, Ardindan Degil Karsisina, site specific, Istanbul Into me out of me, a cura di curated by K. Bisenbach, Kunst-Werke Berlin; MACRO al Mattatoio, Roma Nezaket Ekici / Alexander Schikowski, Kunststiftung Baden-Württemberg, Stuttgart Sahibinden Manzarali, Ortaköy, Istanbul Fashion Accidentally, Museum of Contemporary Arts, Taipei, Taiwan Body&Eros, Festival of Perofming Arts, LII Biennale di Venezia, Venezia Skulpturale Handlung, Moncys House Museum, Palanga, Lituania B

20 Nicu Ilfoveanu Pitesti (Romania), Vive e lavora a Bucarest. Pitesti (Romania), He lives and works in Bucharest. MOSTRE PERSONALI (SELEZIONE) SOLO EXHIBITIONS (SELECTION) Marlene die Trich, Tranzit Foundation, Cluj Fotografii de cas?, ArTei Gallery, Bucharest Daguereotipuri & ace noi de gramofon, Galeria Posibila, Bucharest Tourist You Are the Terrorist, Galeria Posibila, Bucharest Radesti-Stefanesti Arges 1996, Galeria Posibila, Bucharest Chicago-loop, Galeria Posibila, Bucharest MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE) GROUP EXHIBITIONS (SELECTION) 2000 Popicarie, MAD Foundation, Bucharest Hrana pentru trup si suflet, National History Museum, Bucharest Foto documente, Galeria Noua Gallery, Bucharest Littman & White Galleries, Portland Artphoto no.1, Galeria Noua Gallery, Bucharest La physique se contente de l instantanéité, deinterese Gallery, Bucharest NR. 1, Galeria Noua Gallery, Bucharest Bucuresti - Bucuresti via Beograd, Remont Gallery, Belgrade Roumanie.exe, Esco Found, Paris Young Biennial I, Bucharest Atterissage, Romanian Cultural Centre, Paris Seconds From Disaster, Galeria Ata_, Cluj Sekunden vom der ungluck II, Centrum Gallery, Graz Galeria Posibila, ViennaArtFair, Wien Galeria Posibila, Bologna Arte Fiera, Bologna Galeria Posibila, Bologna Arte Fiera, Bologna Steampunk Autochrome_Poarta, foto / photo 60 x 90 cm courtesy coll. Sciarretta, Roma Nicu Ilfoveanu 39